Recensione a Sfogliando il tempo, Gabriella Paci, edizioni Helion gennaio 2021

Gabriella Paci (nata a Cortona (AR) ma attualmente residente ad Arezzo) con Sfogliando il tempo è alla sua quarta silloge, le precedenti sono state pluripremiate sia in Concorsi Nazionali che Internazionali. E’ anche membro di Wiki poesia e Poetas du mundo.

Anche questo volume contiene una poesia terza classificata al Premio Mondiale Nosside 2020 che riporto qui di seguito:

Numeri

Non leggo più la vita

nel quaderno dei sogni

ma nel registro dei conti.

Aggiungo, sottraggo, storno

poso cifre sul cuscino che

riporto negli occhi del mattino.

Anche sul calendario si sfogliano

i giorni e i numeri corrono su

treni veloci in cerca di arrivi

partenze, ritorni e ritardi.

E’ questa vita un viaggiare

sui binari sghembi di cifre

impazzire e stazioni senza sosta.

Anche l’ombra scesa sui tetti

ha una misura che si perde

nella gola del tempo e che

ha già il sapore del passato.

Non ho issato ancora la bianca

bandiera della resa anche se

sventolano vittoriosi i numeri

della perdita che solo il sonno

può placare in rare notti di grazia.

La caratteristica principale di questa silloge (che si compone di tre sezioni: Passate stagioni, Tempo fragile e Ricorrenze) è di essere composta da liriche introspettive che seguono un percorso di scavo interiore. Non sono, però, rivolte all’Io narrante; cercano, piuttosto, di lasciare in eredità a tutti, partendo non da una fenomenologia dello spirito ma del mondo esteriore, una voce forte e univoca.

Nella prima sezione, Passate stagioni, vi si possono leggere poesie dedicate, appunto, ai momenti salienti del passato: emozioni, ricordi e primi palpiti amorosi; nella seconda, Tempo fragile, s’analizza questa difficilissima situazione che tutti stiamo vivendo e vi è persino la lirica (pag. 50) Pensieri molesti esplicitamente dedicata al Covid; nella terza, Ricorrenze, si riscontra, appunto, come determinate circostanze od eventi ricorrano nel tempo.

La poesia di Gabriella Paci è emblematica per la sua rilegatura e la coesistenza all’universo esteriore; al contempo un viatico verso la sua vita più recondita e una sorta di lente d’ingrandimento sull’esterno. Se in poesia esiste un’ interazione fra il mondo dei sentimenti e quello dell’anima nella Paci questa tangenza diventa osmosi.

Liriche che s’esprimono in maniera lineare, lessicalmente e semioticamente molto ricche, non con versi ipermetri ma che possiedono connotati d’alta unità espressiva e sono ben levigati con un susseguirsi di pregnanti metafore.

La poetessa aretina, per l’alto livello della sua produzione, meriterebbe di pubblicare i suoi libri con Case Editrici veramente prestigiose.

Marco Galvagni

Pubblicato da Marco Galvagni

Poeta, saggista e critico letterario.

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