Scrivo a lettere di fuoco
l’atlante del mappamondo delle tue colline.
La mia bocca di fuoco
si rivela in mille giochi di lusinghe.
Ho tante storie da narrarti sul confine del crepuscolo
perché t’accenda in riflessi sotto la campanula del firmamento.
E’ tempo d’uva, di raccolti fruttiferi
per me che vissi in lidi dove t’amavo
solcando le onde con una caravella di ricordi,
pescando con reti che non trattenevano acqua d’oblio.
Ne restano appese gocce che tremano
come dei tuoi occhi gli intarsi delle pagliuzze.
Ami giocare con la luce del cielo stellato,
giungi a me tra fiori e frumento,
d’oro come i capelli di sole della tua chioma.
A nessuna assomigli da quando t’amo,
nel viso di latte di tutte le donne vedo il tuo-
ti stenderò un tappeto fiero ovunque tu passi ammirata.
T’amo su questa terra azzurra,
nel bosco incantato dei pensieri,
nei sottoboschi dal profumo di ciclamini.
Ti porrò una rosa all’occhiello
colta per magia sotto l’odore dei tigli
accendendo col fiore più bello il tuo sorriso.