Lei contempla le movenze rapide
d’un uomo maturo nei prati,
del suo cuore pieno,
del suo corpo colmo di lei.
L’uomo ripensa contrito
alla cantilena dell’infanzia,
a memoria di dissipata giovinezza.
Ora la metà distinta
di questa coppia
risponde ogni alba
all’erba degli alberi.
Di notte come una stella
lei canta nell’aligero,
fuoriesce nell’aurora dall’ombra
il fiore delle sue piume.
Ora vedo sgargiante
una donna priva di veli notturni
dalla corazza senza smagliature-
è forte e inerme
tra le nuvole delle mie palpebre.
Hai tiepidi capelli
corpo fragrante
volgi il capo al sereno.
Quando nella rosea aurora
si leverà il disco del sole
sorriderà nei miei gemiti.