LA LEGGE DEL TUO SORRISO

E’ stata la tua legge del sorriso

a tramutare in fronde le foglie del pianto,

un movimento fiorito di luce

a far cadere dal cielo fili dorati

come la leggiadria della tua chioma.

Al primo raggio le tue orbite percorrono

deserti e vulcani, sei però rosa selvatica

la cui essenza mordi piangendo

perché il seme del tuo ovario cadde nella terra-

presto aspirerai profumo di gelsomini

decidendo nell’estate imminente

il colore del nostro oceano complice della schiuma.

Riposa la tua schiena morbida,

il mappamondo del tuo petto,

i petali profumati della tua forma di dea,

entra femminea nei miei sogni-

solo allora sento che scendi dall’albero ombroso,

che passa dal mio amore la cascata del cielo,

e che tu, essendo fiamma di fuoco minerale,

mi concedi il ramo imprescindibile e vita d’oro.

Forse tu, compagna, sei figlia dei riflessi delle stelle e delle fiamme,

rammento come uscisti dalle foglie del fuoco,

sei ancora pane della selva, cenere del grano e dell’orzo.

Amore mio, mia forte colomba, mia stella di sabbia

con la sicurezza d’una stirpe di carta,

giunta alla guerra della mia anima bruciante,

marcerò ora e sempre in quella selva circondato d’animali feriti

accordando i passi al mio delirio

perché ormai svetta la cupola della tua torre.

Pubblicato da Marco Galvagni

Poeta, saggista e critico letterario.

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