Il mio cielo è un reticolo colmo di fameliche aquile.
Nell’ocra crepuscolo è una nuvola di pane raffermo.
I sui colori sono figli del vento,
identici all’anelito alle tue forme sinuose.
Hai labbra di velluto ed occhi di quarzo-
fai vivere in me infinite, ovattate visioni di sogni.
Nell’orbita delle stelle brilla uno spicchio di luna.
Notti di stelle silenziose, delle tue ciglia asciutte
come, nel rosa del dì, in ogni sentiero ornato di glicini.
In te il sogno è ogni giorno:
sei come la brina in un campo di corolle-
penetri l’orizzonte con l’indelebile presenza.
Hai acceso il mio cuore con una lampada,
quella delle mie orbite ti fa rosei i piedi di velluto.
Fanciulla giunta da distanze siderali,
i tuoi occhi nocciola sfavillano fra gli astri.
Monsoni stanchi passano sopra al mio cuore,
dai sepolcri si son trasmutate le tue origini.
Bimba con le spighe dorate dei capelli,
sei colei che soffia di brezza marina illuminando le foglie,
profumata di petali di rose.
E’ ora di percorrere altra via, in cui lei s’apra in un canto.
Ah seguire la strada che s’avvicina alla sua anima candida
con i suoi occhi aperti fra la rugiada.