Donna proibita
carnosa nelle lame di sole
scaverai, dopo un autunno lussureggiante,
con le sottili note di canto
della tua voce
un bagno di musica nel manto nevoso dei prati.
Sono ora ombre di tomba
i vecchi amori con corteccia di tartaruga,
un altro nido ha il mio paesaggio femminile
trepido di future delizie infuocate,
altre finestre hanno gli spifferi di vento-
agita con desiderio d’ardore le lenzuola.
Sarà nostro il paesaggio,
nostre saranno le calze che sovrasteranno i cirri,
non un palmo della mia mano ti sarà distante-
sarò la tua palma prestabilita,
dea che trae origini dai miei sogni,
dal mio sogno d’amore.
Sarai frutto deflorato,
regina che spossata si rigirerà
in un turbine di passione,
in un armonico saliscendi ogni notte
figlio del mio desiderio d’amarti
facendoti gioire col mio vello.