Seppur lontani dall’altro
la scintilla che scoccò
ci unisce come le perle di rugiada
a un tappeto erboso nell’alba.
Ogni mio mattino è in frantumi,
tu sei l’amorevole riflesso
d’una donna fulva che m’illumina,
niente smorza la iattura d’amarti.
La schiuma d’una corolla d’acqua
affiora sino alle tue labbra
ch’io immagino del sapore di melograno
cresciuto in una foresta che brilla.
Sei la mia patria, sempre-
il mio corpo e la mia anima
te li affiderei ciecamente,
te li consacrerei come stelle alla notte.