GIOIA
Non sono del tutto innocente
mio malgrado furori,
raffiguro un mondo oppresso e corrotto
nella linfa dei miei giorni
ma tu, in un moto di vivacità,
dischiudi le palpebre dell’aurora.
Il pensiero è sotterrato nei capricci,
in disarmo per non vivere –
ora sei lo specchio volante
d’ogni mio fremito che anche fra cirri
ne fa ridiscendere perle d’acqua
che m’ubriacano di gioia.
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I TUOI OCCHI AMBRATI
Solo il tuo capo d’alberi neri
visto in primo piano,
il tuo capo commosso per me
si paragona senza civetteria
non a una perla d’acqua
ma alla folgore d’un lampo.
Il tuo capo tenero
come la tua cute zuccherina,
il tuo capo delicato e forte
abbandonerà queste lande ai loro sguardi.
Qual è la rinascita che ha prevalso
ora e sempre nella mia vita?
Solo i tuoi occhi ambrati
hanno smentito per sempre
le antiche pozzanghere lunari.
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LA MELODIA
Dietro ai vetri una volta brinati,
in una stanza calda e nella penombra,
in una veste sgargiante
di solito lei non è così senza senno,
diffida dello specchio dei miei occhi –
ora è smaniosa di mostrarmi la sua nudità.
Futuro di presente di carne
in una corolla d’acqua
di maree di speranze,
d’un oggi di baci incarnati
come diamanti forgiati
per un abisso di piacere.
Lei indulge al mio desiderio
d’amarla sopra a questa terra azzurra,
ai miei sconfinati sogni innocenti –
la melodia non si dileguerà.
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UN’ORCHIDEA SELVAGGIA
Salgo per le vie dell’ombra
nelle falde d’un sonno agitato
giungendo a te, la multipla –
il mare regna vicino
fra gli acuti di canarini di primavera –
sarà un’estate con le tue forme sode.
Orchidea selvaggia
titubante, calda e ammirevole
invidio la tua anima di giglio,
non invidierò la tua esperienza forgiata
sulla paglia dell’acqua –
s’inchinerà senza tregua la strada dell’amore.
Sarà la via delle tue costole,
del sillabare un alfabeto d’amore,
delle tiepide carezze dei baci,
dei seni aguzzi eretti,
delle natiche tornite,
dello svelare in un canto i ragni del pube.
La perla nera è rarissima
è la pianta maggiore
coinvolta nei giochi
bruna a travaglio vegetale
in un uragano di luce
che ne protegge gli steli.