PREFAZIONE ALLA MIA QUINTA SILLOGE “PROFUMO DI VITA” (CTL, LIVORNO) 2016 PER LA QUALE ERA STATA ORGANIZZATA UNA PRESENTAZIONE A CASA MERINI

“L’amore non deve implorare e nemmeno pretendere.

L’amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé.

Allora non è più trascinato, ma trascina”.

(Hermann Hesse)

Il grande Platone disse “al tocco dell’amore, tutti diventano poeti”. Il potere di questo sentimento affascina e sconvolge, confonde e incanta, ferisce e travolge gli esseri umani già dai tempi del peccato primordiale di Adamo ed Eva. L’amore carnale oppure spirituale, proprio o universale, non ha nome l’affetto nascente nell’animo, soltanto la forza del battito del cuore. Esso ci trascina senza chiedere il permesso, plasma e influenza la crescita interiore fin dalla “verde età” dell’acerba infanzia, accompagna su ogni sentiero dell’esistenza guidandoci verso l’autunno della vita, ove regna la luce della saggezza e della comprensione.

La scrittura del poeta Marco Galvagni è l’essenza e personificazione dell’amore universale, “profuma di vita” (come suggerisce il titolo stesso della silloge), quella vissuta, sofferta e ammirata, ricca di ricordi dell’amato padre scomparso:

Di te ricordo bene

quando mi volgevi il tuo sorriso gentile,

le calde e forti mani che reggevano me piccino.

Ma è ogni stagione impressa nella memoria:

i giochi dell’infanzia, gli screzi dell’adolescenza,

le diatribe della giovinezza, la complicità della maturità.

A oggi non ho scordato il tuo amore:

mi riempiva il cuore d’un’emozione profonda

e chiudeva in un’ansa il tempo degli errori (…)

sfavillante di mille sfaccettature del pensiero umano innamorato della stessa Poesia:

La poesia è la luce del silenzio,

mi s’apre il cuore in un sorriso

se la parola trova un varco

avvolta dapprima in cuscini di nebbia

poi falce di luna bagnata d’aurora

ed infine prima stella mattutina

accarezzata dai raggi del sole del pensiero.

Scrivere è immergersi tra le zolle

d’un terreno muscoso, lambire

il verde prato fiorito dei pensieri (…)

profondamente introspettiva, abbondante di semiotica e di simbolismo espressivo:

Siamo noi i poeti

quelli che pennellano

drappi di cielo

in un’ansa di tempo smunta

persi in strade sbiadite

illuminate da luci gelate

alla deriva nel mare della vita (…)

eppur sempre reale, estremamente umana e tormentata da un amore (mai)dimenticato:

Ardo dal desiderio remoto del cuore d’accarezzare con tocco docile, nel vento, le ciocche dorate di lei e di perdermi nei suoi occhi nocciola.

Lei è il sogno struggente in me del baluginio d’un astro nel buio che illuminerebbe di vita la via del mio incedere tra le onde di tempesta (…)

Approfondendo la lettura della raccolta poetica di Marco, mi sono fatta cullare e avvolgere dalla scioltezza dei versi di eccezionale maturità e di beltà quasi “pittoresca”, paragonabile soltanto ai grandi capolavori di Renoir, Monet, Sisley o Cézanne.

L’artista con grande abilità unisce nel proprio poetare l’essenza dell’antico “kalòs kagathòs”, i suoi versi non luccicano soltanto di bellezza superficiale e d’un sublime linguaggio, ma si schiudono come corolle di fiori preziosi, sorprendeno ogni lettore con diversi significati e con la profondità delle riflessioni sospese tra il surreale e la realtà.

Galvagni è un pittore, un saggio, un profeta e un poeta con tutte le caratteristiche di un uomo in carne e ossa dotato di rarissima sensibilità interiore.

Parafrasando le parole di Hesse, lo scrittore non è “trascinato dall’amore né dalla poesia” ma “trascina” ogni lettore nel suo mondo diventando:

(…) l’essere supremo che c’accompagna in questo difficile peregrinare che sarà interrotto da una durevole fusione con una colata d’oro, più uno scintillio di diamanti, sopra questa terra che il sole accarezza (…)

L’essere supremo che attraversando diversi abissi della vita riesce a raggiungere il proprio Nirvana, ritrova un delicato equilibrio tra essere e avere, amare e odiare, desiderare e venerare, l’artista che vuole condividere con il mondo tutta la sua esperienza semplicemente scrivendo:

Per chi,

se non per voi,

queste parole nel vento,

questi voli in punta di matita,

lo scrigno delle mie emozioni

che si apre al pirata pensiero.

Per chi,

se non per voi, miei cari.

Izabella Teresa Kostka

Milano, 2016

Pubblicato da Marco Galvagni

Poeta, saggista e critico letterario.

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