IL MANDORLO FIORITO

Se tu emettessi sibili acuti

laddove il mio cuore batte

presso la costa frastagliata

risuonerebbero con un suono di ruote

come acque tumultuose, come sangue

con un crepitio di fiamme che ardono.

Hanno il rumore dei sogni

o dello scalpitio di cavalli

e se soffiassi sul mio cuore

sul limitare della schiuma

sarebbero rintocchi di campane

che m’accenderebbero di stelle.

Facendo notte sul litorale

cadrebbe, in una pioggia a sciame,

il mandorlo fiorito del tuo cuore

e pulserebbe con un ronzio di conchiglia-

tu saresti l’unica perla preziosa

d’un’ostrica colta sul fondale.

Il mare custodisce le sue ombre,

i suoi garofani azzurri

e risuona come una chitarra

con le sue acque blu cobalto

in un beneagurante sprizzare

di schegge di bottiglia.

Pubblicato da Marco Galvagni

Poeta, saggista e critico letterario.

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