Amore dalle trecce di sole,
dalle coppe a forma di colomba
intenta malgrado la notte che avanza
nell’abisso del piacere
indulge al mio desiderio d’amare,
ai miei sconfinati sogni innocenti.
Dopo pendii innevati
i nostri occhi chiudono le loro finestre
nelle quattro mura di cartone
della nostra intimità di baci incarnati-
la tua immagine latente
sempre a me ritorna.
E’ qui che iniziano in un canto
i nostri viaggi e le migliori follie,
cominciano e non terminano,
proteggono le nostre vite-
tu astro sceso per miracolo dal camino
ad illuminare l’intera stanza.
Una foglia lucente come un panno bagnato
è madre della tua chioma quasi come fili d’erba.
I laghi ingabbiati in fondo alle pozze,
gli anelli della frescura del vento in giardini novelli:
di questi la più bella sei tu,
un balsamo che invita al riposo.