AURORE DI TRECCE

Lasciami la fragranza di sale dei baci,
te che fosti il gladiolo selvaggio
d’ideali strappati alle stelle
in uno spleen di rassegnazione –
ora invece mimosa d’un verde prato fiorito
presso il frangersi infinito di onde.

E’ il suono dal timbro di cielo
dei tuoi capelli e dei baci salati
al giacere uniti sulla sabbia fine –
il bagnasciuga assomiglia al nostro amarci
in una rena d’amore, accarezzandoti
nel velo di timide e umide aurore di trecce.

Pubblicato da Marco Galvagni

Poeta, saggista e critico letterario.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: